mercoledì 29 gennaio 2014

Il Microbiota Umano Intestinale - YourekaScience


Similmente alle società umane organizzate in comunità di individui, anche gli organismi viventi si sviluppano grazie alla interazioni tra comunità complesse di cellule e di microorganismi. Sorprendentemente i batteri sono molto più numerosi delle cellule umane, ed insieme a funghi e virus, costituiscono il cosidetto Microbiota. 

Il nostro intestino ospita la più grande comunità microbiale, costituita da ben 100 trilioni di organismi (10 alla 14 organismi). Il Microbiota Intestinale (Microbial Gut) si può considerare perciò un vero e proprio organo: promuove le funzioni dell'intestino, interviene nel processo digestivo, ed influenza la salute complessiva dell'individuo. Colonizzando l'intestino, questi microorganismi permettono un corretto bilanciamento del sistema immnunitario. Il Microbiota Intestinale modula la secrezione di ormoni e vitamine, come la serotonina o la vitamina k, regola la quantità di energia da fornire al corpo e costituisce una barriera efficacie contro i patogeni dannosi.


Le attività del Microbiota Intestinale


Alla nascita l'intestino è sostanzialemte sterile: secondo il modello del trasporto la sua colonizzazione avviene grazie ai microorganismi con cui il neonato entra in contatto. Nelle fasi successive giocano un ruolo primario la dieta, la genetica e l'ambientale. Eventuali infezioni nonchè l'uso di antibiotici possono influire enormemente sullo sviluppo del microbiota. Raggiunti i tre anni di età, la composizione del microbioma diventa molto simile a quella dell'individuo adulto. Ma basta un cambio improvviso nella dieta o l'utilizzo transitorio di antibiotici per alterare il Microbiota. Fortunatamente si tratta di un "organo" resistente, in grado di ripristinare le sue condizioni originarie. Sono le alterazioni croniche del Microbiota a causare modifiche durature nella sua composizione: si tratta di una minore diversità delle specie che lo compongono se non addirittura della scomparsa di alcune di esse. Questo tipo di alterazioni porta allo sviluppo di malattie.

Il problema delle alterazioni croniche del Microbiota

Dal momento che il Microbiota contribuisce nella regolazione del sistema immunitario, eventuali alterazioni comportano infiammazione e/o malfunzionamento del sistema immunitario stesso, come nelle allergie o nella malattia di Chron. Ma non è tutto: un Microbiota difettoso può portare allo sviluppo di  malattie metaboliche come l'obesità, il diabete ed epatiti metaboliche indotte. Inoltre, danni cronici alla barriera protettiva dell'intestino permettono ai patogeni di sviluppare infezioni e malattie. A completare il quadro, le alterazioni del Microbiota potrebbero influenzare addirittura la chimica del cervello (la sovracitata secrezione della serotonina) inducendo stati depressivi o condurre addiritura allo sviluppo del Parkinson (tutto da dimostare però).

I problemi legati alle alterazioni del Microbioma


Il Microbiota, concludendo, ha un peso considerevole nel mantenimento della nostra salute, potendo influenzare l'attività di altri organi come il fegato ed il cervello. Ci sono però ancora molti punti da chiarire, tra cui la comprensione delle principali differenze nella composizione del Microbiota che discriminano un paziente, per così dire malato, da uno sano.