I portatili e la Privacy: è davvero utile coprire la webcam?




Ha fatto scalpore lo scorso anno l'immagine del computer di Mark Zuckerberg con la webcam incerottatta e la presa del jack occupata da uno spinotto per cuffie senza cuffie collegate: il CEO di Facebook, forse scottato dalla precedente intromissione sui suoi account social, ha preso più seriamente i consigli di sicurezza degli esperti e ha adottato queste contromisure per salvaguardare la propria privacy. Molti hanno pensato ad un eccesso di zelo, e qualcuno l'ha definita persino paranoia: ma chi ha ragione?

La risposta è semplice: ha ragione lui, infatti

"...esistono software appositi, i remote access trojan (RAT), che prendono il controllo del computer e usano il suo microfono per origliare e la sua telecamera per spiare"  [citazione dal successivo artico di Paolo Attivissimo].

Zuckerberg e la telecamera tappata: perché? | Il Disinformatico

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2016/06/24 21:55. Ha suscitato molto interesse e qualche polemica la foto nella quale Mark Zuckerberg festeggia il traguardo dei 500 milioni di utenti raggiunto da Instagram.


Come ricorda il CRO (Chief Research Officer) di F-Secure Mikko Hyppönen, oscurare la webcam con un cerotto garantisce quel grado di sicurezza in più a cui nessuno dovrebbe rinunciare, tanto più che alcuni malware sono così sofisticati da attivare la fotocamera del laptop senza accendere il led del dispositivo, lasciando l'utente completamento all'oscuro della violazione della sua privacy.




Già da anni copro le webcam dei miei dispositivi con del banalissimo nastro adesivo che ne rovina l'estetica. Per questa ragione quando ho notato il gadget che ricopre la webcam del portatile di Paolo Attivissimo sono rimasto colpito dall'eleganza e dalla praticità di questo oggetto (immagine successiva).



Avendo riconosciuto il logo della F-Secure, mi sono complimentato su Twitter con la F-Secure Italia per la splendida idea avuta: semplice, originale ed utile.

La F-Secure Italia, bontà loro, ha deciso allora di premiare la mia attenzione ai dettagli inviadomi una decina di questi gadget in modo da coprire non solo il mio laptop, ma anche quello di amici e colleghi.




Cosa dire: grazie F-Secure!!


Il Disinformatico di Paolo Attivissimo del 19 maggio 2017 - #WannaCry & #BlueWhale - #Antibufala






PUNTATA 503

I titoli di ogni notizia contengono un link all'articolo originale pubblicato sul blog Il Disinformatico di Paolo Attivissimo.



Argomenti della puntata



Il mito senza prove del fantomatico Blue Whale, il gioco che condurrebbe i giovani al suicidio

Blue Whale, mito di morte pericolosamente gonfiato dal giornalismo sensazionalista | Il Disinformatico

Ultimo aggiornamento: 2017/05/20 9:45. Vorrei dirlo subito, chiaro e tondo: il Blue Whale Challenge, la serie di sfide che porterebbero al suicidio di cui si parla tanto ultimamente, soprattutto dopo un servizio trasmesso da Le Iene il 14 maggio scorso, è un mito senza prove.



L'approfondimento di Butac:





L'approfondimento di David Puente:

La storia di Blue Whale: le origini di una pompatura mediatica

Volevo scrivere un articolo in merito al caso " Blue Whale". Era in bozza, ancora dal 7 marzo 2017, ma non lo pubblicai perché avevo troppi dubbi per dare una risposta completa, il titolo iniziava con disinformazione e poi cambiavo, alla fine la stanchezza prese il sopravvento.








WannaCry: il resoconto ad una settimana da questo attacco planetario

Wannacry una settimana dopo; il punto della situazione | Il Disinformatico

Ultimo aggiornamento: 2017/05/20 9:30. È passata una settimana dall'inizio di uno degli attacchi informatici più pesanti degli ultimi anni: il ransomware Wannacry, che ha fatto danni in tutto il mondo. Ne ho già parlato in questo articolo, ma riassumo qui le novità di questi primi sette giorni di quella che si annuncia come una convivenza a lungo termine con una serie di attacchi molto potenti.


Mikko Hypponen parla di Wannacry all'annuale conferenza annuale SPECIES di F-Secure