martedì 27 ottobre 2015

Gli effetti (misteriosi) dell'anestesia sul nostro cervello - via @SciShow




Anestesia, indica genericamente l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. L'anestesiologia è quindi quella branca della medicina che si occupa di annullare la sensibilità dolorifica e la coscienza durante un intervento di chirurgia o durante una procedura invasiva. La parola fu inventata dal medico e poeta Oliver Wendell Holmes, che la mutuò dal greco ἀναισθησία ("mancanza della facoltà di sentire")
 Gli scopi dell'anestesia sono: la soppressione dello stato di coscienza (ipnosi), l'abolizione del dolore (analgesia), il rilassamento dei muscoli (miorisoluzione), l'abolizione del ricordo (amnesia) e la riduzione delle complicazioni legate allo stress chirurgico.
Fonte Wikipedia


L'anestesia è una benedizione per chi si deve sottoporre ad un intervento chirurgico, ma è ancora un piccolo mistero per la medicina; sappiamo che funziona e sappiamo quali composti chimici usare per indurne gli effetti, ma non è ancora chiaro come riesca ad agire sul nostro sistema nervoso centrale.


Anestesia Generale o Totale
Anestesia Locale
Sedazione


Composti chimici anestetizzanti

Non è ancora chiaro il funzionamento degli anestetici: molto probabilmente riescono a bloccare alcune proteine nel nostro cervello, ma è difficile studiarne il meccanismo di azione dal momento che occorre un ambiente oleoso per studiare questi composti (occorre un mezzo simile alla composizione degli anestetici).

Esempio:
PROPOFOL: si lega al GABA (acido gamma aminobutirrico)


Esistono anche altri composti che presentano lo stesso comportamento verso i recettori del GABA, ma non producono gli stessi effetti:


CURIOSITA': il fototipo I (pelle chiarissima e chioma rossa) necessita di una quantità maggiore di anestetico (il 20%) in quanto il gene correlato a questo fototipo sembra giocare un ruolo chiave nella resistenza agli anestetici.





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