PUNTATA 473 (La Puntata del Decennale)
I titoli di ogni notizia contengono un link all'articolo originale pubblicato sul blog Il Disinformatico di Paolo Attivissimo.
Argomenti della Puntata
Decennale del Disinformatico
10 anni di Disinformatico
Dieci anni di Disinformatico radiofonico | Il Disinformatico
Con la puntata di stamattina il Disinformatico compie dieci anni: la prima puntata andò in onda infatti il 3 ottobre 2006. All'epoca il programma andava in onda il martedì, non il venerdì, ma sempre alle 11 del mattino come oggi, la sigla RSI indicava solo la Radio Svizzera (la TV era RTSI), e c'era già il podcast (che ho archiviato qui).
Recensione di Google Allo: qualche chicca, ma poche ragioni per non usare WhatsApp
Alternative a WhatsApp: Google Allo, troppo poco troppo tardi? | Il Disinformatico
Un ascoltatore del Disinformatico radiofonico mi ha chiesto un parere su Google Allo (per Android e iOS), la recente app di messaggistica che dovrebbe essere la risposta di Google allo strapotere di WhatsApp. In sintesi: troppo poco, troppo tardi, anche se le chicche interessanti non mancano.
Google Allo:
l'interfaccia di Google Allo è in tutto e per tutto simile a quella di WhatsApp (al limite del plagio);
l'autenticazione si basa esclusivamente sul numero di telefonino (può non essere legato all'account Google);
esiste un set di risposte preconfezionate che l'applicazione apprende con l'utilizzo dell'utente;
si possono contattare con sms normali gli utenti non iscritti ad Allo;
suggerimenti automatici predittivi (la App analizza il contesto e propone orari di cinema o nomi di ristoranti...) in modo da effettuare ricerche in App;
non tutti i messaggi sono cifrati end to end di default e per fare questo occorre attivare la modalità Incognito.
Insomma, non si tratta di certo di una rivoluzione tale da giustificare la migrazione di massa verso tale piattaforma.
La presunta rapina a Kim Kardashan facilitata dai continui aggiornamenti social
Kim Kardashian, sequestro e megarapina agevolati dal suo uso dei social network? | Il Disinformatico
Pochi giorni fa Kim Kardashian è stata aggredita, legata e imbavagliata in un albergo di Parigi da cinque uomini armati travestiti da poliziotti che hanno ordinato al concierge di aprire la porta della suite della Kardashian. I criminali si sono poi allontanati con un bottino di circa dieci milioni di dollari di gioielli della celebrità.
Da questo fatto di cronaca nasce un dubbio informatico: un uso eccessivo dei social network, può facilitare i malintenzionati? Le foto pubblicate da questa persona su Instagram e Facebook permettevano infatti di tracciarla in tempo reale.
Un Malware per Mac è in grado di spiare gli utenti via webcam
Malware per Mac spia attraverso la webcam, la spia luminosa non allerta l'utente | Il Disviene attaccato dalla diffusione di un malwareinformatico
I ratter, i guardoni e spioni che infettano i computer per sorvegliare gli utenti attraverso le telecamerine integrate, non sono una novità. Ma è in circolazione una nuova tecnica di ratting alla quale è importante fare attenzione anche se si usa un Mac.
La nuova tecnica prevede che l'attacante attenda l'utilizzo legittimo della webcam da parte del'utente (sessione Skype, FaceTime o Hangout) per poi attivare un nuovo flusso video di cui la vittima non può essere a conoscenza. Terminata la sessione video legittima, anche il malware smette di funzionare.
Esistono due versioni del malware, Eleanor e Mokes. Esiste fortunatamente una soluzione:
Per venire incontro a quest’esigenza, l’informatico Patrick Wardle ha sviluppato un’app, OverSight, che avvisa l’utente se un programma attiva il microfono integrato o accede alla webcam, anche se questi dispositivi sono già in uso.[articolo]
Evitato l'ennesimo Cataclisma di Facebook
Come prendere il controllo di una Pagina Facebook | Il Disinformatico
Ad agosto scorso il ricercatore di sicurezza Arun Sureshkumar ha scoperto una falla in Facebook che gli avrebbe permesso di prendere il controllo completo di qualunque Pagina del social network. Potete immaginare il valore commerciale di una conoscenza del genere: un potenziale di disinformazione e ricatto straordinario, dato che le Pagine vengono usate da aziende e celebrità per gestire la propria immagine.
Correttamente Arun ha segnalto questo bug al social di Menlo Park e Facebook lo ha ricompensato con 16K dollari (un po' pochini).
Come sempre la notizia serve da promemoria: affidare i propri dati sensibili a piattaforme di questo tipo, è pura follia.