Mycelium: la plastica del futuro |
Negli ultimi 10 anni è stata prodotta più plastica che in tutto il secolo precedente: essendo un materiale difficile da smaltire, le preoccupazioni riguardo alle ricadute ambientali sono legittime.
All'università di Utrecht sembra sia stata trovata una fonte alternativa per la produzione di diversi tipi di materiali a matrice plastica: i funghi.
Il ricercatore Maurizio Montalti, coltivando i funghi in condizioni differenti, è in grado di replicare la struttura di una grande varietà di materiali plastici: il prodotto di questi esperimenti è il Mycelium.
Le possibilità di creare oggetti con il Mycelium diventano pressochè infinite se si abbina al suo utilizzo una stampante 3D che sfrutta risorse naturali come l'amido delle patate per costituire la matrice struttuale di un manufatto: data la natura fortemente porosa dell'amido, il Mycelium cresce indisturbato all'interno delle cavità dell'oggetto per diverse settimane. Una volta concluso questo processo, l'oggetto viene poi "cotto" in modo da inattivare i microorganismi presenti (di specie comunque non pericolose per la salute umana) e interrompere lo sviluppo del fungo.
Le possibilità di creare oggetti con il Mycelium diventano pressochè infinite se si abbina al suo utilizzo una stampante 3D che sfrutta risorse naturali come l'amido delle patate per costituire la matrice struttuale di un manufatto: data la natura fortemente porosa dell'amido, il Mycelium cresce indisturbato all'interno delle cavità dell'oggetto per diverse settimane. Una volta concluso questo processo, l'oggetto viene poi "cotto" in modo da inattivare i microorganismi presenti (di specie comunque non pericolose per la salute umana) e interrompere lo sviluppo del fungo.
Esiste già un azienda che produce imballaggi utilizzando materiali ricavati dai funghi: utilizzare la plastica per gli imballaggi, il cui tempo di vita è veramente breve una volta acquistato un prodotto, potrebbere diventare impensabile tra pochi anni.