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lunedì 1 settembre 2014

Come agisce la caffeina nel nostro organismo - ASAP Science & SciShow




La 1,3,7-trimetilxantina, meglio nota come caffeina è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate nonché nelle bevande da esse ottenute (fonte wikipedia).

In sintesi le principali curiosità su questa molecola "psicoattiva":

  • L'effetto stimolante della caffeina è dato dalla sua somiglianza strutturale con l'adenosina, una molecola che si lega ai recettori cerebrali inducendo stanchezza. La caffeina blocca i recettori dell'adenosina e promuove l'aumento del battito cardiaco, l'innalzamento della pressione, una maggiore apertura delle vie respiratorie, la ricaptazione della dopamina (maggiore "euforia") ed un aumento dello stato di allerta generale (grazie alla produzione di adrenalina);
  •  La caffeina impiega circa 30 minuti ad entrare nel circolo sanguigno ed il suo tempo di dimezzamento (lasso di tempo in cui il principio attivo si riduce del 50%) si aggira sulle 6 ore;
  • La caffeina non crea una forte dipendenza fisica; tuttavia, con il consumo giornaliero di caffeina, il cervello aumenta il numero di recettori per l'adenosina, fatto che costringe ad assumere dosi più elevate di caffè per ottenere gli stessi effetti stimolanti;
    • Per la medicina il limite giornaliero di caffeina  è di 300mg/giorno (poco più di 3 tazzine di espresso al giorno - una ne contiene circa 80mg);
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    • Una dose  letale di caffè si aggira sui 150mg/kg - equivale a dire che una persona con un peso di 70kg dovrebbe assumere più di 10g di caffè, ossia 130 tazzine di espresso in una sola volta (e purtroppo alla centesima non si entra nella modalità a velocità doppia, come per il Fry di Futurama).