PUNTATA 458
I titoli di ogni notizia contengono un link all'articolo originale pubblicato sul blog Il Disinformatico di Paolo Attivissimo.
SOMMARIO
Zuckerberg e il tappo sulla telecamera, una prassi consigliata da tanti esperti
Zuckerberg festeggia i 500 milioni di utenti di Instagram facendosi immortalare con un cartonato che imita uno dei post di questa piattaforma.
I più attenti hanno notato il cerotto piazzato sulla telecamera del suo portatile nonchè la copertura del microfono del suo Mac. Non si tratta di un eccesso di paranoia: anche il direttore dell'FBI James Covey adotta lo stesso espediente.
Esistono software appositi, i remote access trojan (RAT), che prendono il controllo del computer e usano il suo microfono per origliare e la sua telecamera per spiare.
Potete immaginare che vedere e ascoltare i discorsi privati di uno come Zuckerberg faccia gola a molti, e il rischio di attacchi è quindi molto reale. Talmente reale che il boss di Facebook ha già subito attacchi (coronati da successo) contro i suoi account Twitter e Pinterest. E anche il direttore dell’FBI, James Comey, ha ammesso di coprire la propria telecamera: sa che è un rischio reale perché l'FBI e il britannico GCHQ usano già questa tecnica.
Il business della Geolocalizzazione e la multa da 1 milione di euro comminata a InMobi
Una società di pubblicità online (InMobi) ha preso una multa da 950K dollari per aver sorvegliato di nascosto gli utenti. Il software di InMobi è incluso in molte app Android e iOS per la visualizzazione della pubblicità agli utenti: le informazioni di geolocalizzazione sarebbero state raccolte solo con il consenso dell'utente. Ma in realtà il software utilizzava i segnali Wi-Fi per triangolare la posizione dell'utente e fornire loro pubblicità mirata (pagata profumatamente dagli inserzionisti).
Tramite il ricevitore Wi-Fi, InMobi si faceva mandare i nomi delle reti Wi-Fi ricevibili dall’utente, li immetteva in un database di localizzazioni di queste reti e ne otteneva la localizzazione dell’utente. E lo faceva ogni trenta secondi circa quando l’app era in uso.
Questa geolocalizzazione aveva effetto anche sugli utenti minorenni, ai quali erano dedicate molte delle app che usavano il software pubblicitario di InMobi, violando quindi il Children's Online Privacy Protection Act statunitense.
Clash of Clans: la ditta dei creatori del gioco venduta per 10 miliardi di dollari
TenCent, una società cinese, ha acquistato SuperCell (società finlandese di giochi online tra cui Clash of Clans, con 100 milioni di giocatori al mondo) per 10 miliardi di dollari.
Telegram vs Signal vs WhatsApp
Tutte le piattaforme di messagistica hanno attualmente reclamizzato le loro funzioni di criptazione delle comunicazioni, in modo da rassicurare gli utenti che la loro privacy non è a rischio.
WhatsApp cifra completamente la conversazione, ma non i metadati (ad esempio ,l 'elenco dei contatti degli utenti, le copie di backup delle conversazioni non sono cifrate...).
La cifratura di iMessage per iPhone funziona solo per i dispositivi Apple e non si tratta di una cifratura ad alto livello, ed è perciò sconsigliabile.
Telegram ha delle impostazioni predefinite per cui i messaggi vengono conservati sui server aziendali senza cifratura, a meno di attivare la modalità segreta che comunque utilizza una cifratura debole e difettosa secondo gli esperti.
Vincitore di questo campionato della privacy risulta l'applicazione Signal che non registra assolutamente nulla: unica pecca solo 5 milioni di utenti.
Parental Control: seconda parte - Instagram e la privacy
Instagram è arivato a 500 milioni di utenti superando, nella fascia adolescenziale, gli iscritti a Facebook, un primato che condivide con Snapchat. Come si imposta bene un account di Instagram:
1) Non aggiungete il numero di telefono (si evita di essere rintracciati)
2) Disattivare la localizzazione
3) Fare attenzione alle impostazioni di privacy derivanti dal collegamento dell'account Twitter o Facebook a Instagram
Se avete collegato l’account Instagram a quello Facebook o Twitter, controllate che le impostazioni di privacy siano allineate: magari i post di Facebook sono riservati agli amici e non vi accorgete che invece le foto che postate sono pubbliche su Instagram.
4) Impostare la modalità account privato (si può scegliere chi vede le nostre foto)
5) Arrivano spesso messaggi che contengono link: sempre evitare di collegarsi a questi link